domenica 3 gennaio 2010

Gli indispensabili in cucina

Oggi siamo andati a pranzo dai parenti di mio marito.
Va bene, si fa una volta l'anno, ma è già troppo, davvero!
Questa volta, per fortuna, si è mangiato bene, visto che negli anni passati (tranne l'anno scorso in cui ho cucinato io!) c'erano delle cose veramente banali, per non dire scipite.
Ma quello che mi spaventa di più di queste fantastiche giornatine non è solo la conversazione (io parlo dei miei figli e tanto basta, con altri argomenti manco ci provo! Per fortuna adesso di figli ne ho due, quindi ho un argomento di conversazione in più), ma anche di non riuscire a fare la classica espressione di finto gaudio davanti agli spettacolari regali di Natale che puntualmente arrivano.
L'anno scorso (e offrivo pure il pranzo!) sono arrivati a me:
- un tagliere per il salmone a forma di pesce con il coltello abbinato;
- una scatolina palesemente riciclata
- un'altra scatolina (dalla stessa persona!) decorata con conchiglie (GIURO!)con dentro una pietra pomice a forma di piede.
Il tagliere non è finito nel caminetto, perchè il caminetto era ancora da pulire, per cui l'ho regalato a mio padre che lavora il legno e credo ci abbia ricavato qualcosa di senz'altro più dignitoso. La scatolina riciclata è finita tra i giochi di mio figlio e poi da lì è misteriosamente scomparsa, come altre cose, nei meandri della cameretta. La scatolina con le conchiglie penso di averla cestinata in giornata, così come la pietra pomice, inutilizzabile in quanto si sbriciolava solo a guardarla...a patto che si avesse voglia di guardare quell'orrendo feticcio a forma di piede.
Quest'anno è andata più di lusso, senza dubbio.
Una coppia ci ha regalato una fondue au chocolat, il set, non la cioccolata da fondere (magari!).
L'altra coppia 4 cuociuovo Royal Worcester in porcellana e acciaio.
Che ho da eccepire su questi doni munifici?
Partiamo dalla fondue au chocolat. Prima di tutto ce l'ho già. Certo, visto che sono una buongustaia e una golosa, mi sembra il minimo. La mia è essenziale e funzionale, alta si e no 15 cm, con piccolo foro sotto per la candelina scaldacioccolato, le sue brave sei forchettine e sta in 10 cm quadrati di tavola.
Questo nuovo set di fondue au chocolat prevede un piatto ENOOOORME, di almeno 40 cm di diametro, con al centro un pacchianissimo contenitore con coperchio decorato come una montagna di frutta sulla cui sommità viene colato il cioccolato e intorno al quale ci sono delle altrettanto esteticamente godibili finte cialde di gelato (tipo quelle del gelato Ikea, ma più grandi) infilate in grossi fori del piatto che resta sospeso a mezz'aria, a metà della pacchianissima montagna di frutta.
Ho reso l'idea? Siete riusciti a visualizzare il tutto? Beh, allora mi dispiace se vi è venuta la nausea o avete già vomitato. Ovviamente le ciotoline sono per la frutta da intingere nella fondue. Peccato che qui la frutta non si INTINGE nella fondue, ma il cioccolato SI VERSA con un mestolino sopra la frutta che ognuno mette nel proprio piatto (penso venduto a parte...anche se ho il terrore di pensare che forma possa avere!).
Dunque il tutto è triplicemente assurdo:
1- Esteticamente, con licenza parlando e usando un francesismo piuttosto diffuso, FA CAGARE!
2- E' ASSOLUTAMENTE scomodo ed enorme, roba che bisogna avere un tavolo rotondo di almeno 1,5 mt di diametro per poterlo usare comodamente. Io, ovviamente, ho due tavoli, entrambi rettangolari e non ampliabili a livello del lato corto.
3- E' un'aberrazione culinaria! Quando mai la fondue au chocolat si VERSA sulla frutta? La frutta va INTINTA con somma goduria nel cioccolato fuso, così come si fa con la fondue bourguignonne per la carne e con la fondue savoiarde per il pane!!! E che diamine!!! Un francese gourmand potrebbe uccidere per molto meno!
Ma ora veniamo al secondo regalo.
Io pensavo che la parola Worcester fosse legata alla famosa salsa e a qualche altra roba inglese, che so...una famiglia, una marca di scarpe.
Ma più pensavo che ci fosse della porcellana strafiga e strafine che si chiamasse addirittura Royal Worcester.
Gli indispensabili contentitori a noi regalati sono vasetti di ceramica sormontati da coperchi in acciaio svitabili con anellino per sollevarli. La ceramica è decorata, all'esterno, con classiche immagini di frutta, frutti di bosco, verdure e, così per dare un tocco di originalità, anche da un galletto contornato da nonsoquali foglie. Avete presente in piatti di vostra nonna che buttereste dalla finestra a Capodanno, ma la mamma ve lo impedisce perchè sono ricordi di famiglia. Ecco, molto simili.
Ma la cosa bella è l'uso di questi vasetti. L'ho detto prima: cuociuovo.
Bisogna prendere il vasetto, ungerlo di burro dentro e all'interno del coperchio, romperci dentro un uovo, mescolarlo con il sale ed eventualmente aggiungere altri ingredienti e poi metterlo a cuocere a bagnomaria per 15 minuti.
A BAGNOMARIA PER 15 MINUTI???
Ma stiamo scherzando?
No, dico, vi rendete conto?
Io prendo un padellino, ci metto un fiocco di burro, sbatto un uovo a parte o direttamente nel padellino, aggiungo altre cose e in 2-3 minuti ho il mio bell'uovo strapazzato o la mia piccola frittatina o il mio uovo all'occhio di bue che poi mangio con sommo gusto. Se proprio sono in vena di aspettare allora prendo un pentolino, ci butto l'acqua e mi faccio un uovo alla coque (3 minuti) o sodo (massimo 10 minuti).
In tutto questo sporco un solo padellino o un solo pentolino. Anche per più persone: basta usare un padellino o un pentolino più grande, no?
Invece qui devo sporcare un cuociuovo per persona e anche la pentola per fare il bagnomaria. Mi spiegate l'utilità di questa cosa?
Per non parlare del gusto delle decorazioni esterne. Ora, se hai visto casa mia (e queste persone HANNO VISTO casa mia) sai che una roba del genere, come minimo, mi fa venire l'orticaria in tutto il corpo!

Sto seriamente pensando, per il prossimo Natale, di invitare queste persone, non troppo velatamente, a fare regali solo ai miei figli, oppure, molto molto meglio, di devolvere l'equivalente dei nostri regali in ottima beneficienza.
Otterrei senz'altro del buono da questo invito.
Innanzitutto eviterei di dover fare la faccia da "chebelregalopropriononpotevopiùfaresenza".
In secondo luogo i soldi di queste persone andrebbero a chi ne ha più bisogno e i regali di Natale avrebbero un senso.
In terzo luogo...eviterei di dover cercare tra la cucina, la taverna e il garage, una minchia di posto dove stipare l'enormità di "indispensabiliincucina" che durante 12 anni di matrimonio mi sono ostinatamente arrivati.
A proposito...qualcuno di voi per caso sta mettendo su casa???????

1 commento:

  1. Immagino la tua faccia alla vista dei cuociuova, ma soprattutto nell'ascoltare la ricetta!
    Che bello: io da questi "trabocchetti da parentado di lui" ne sono uscita!!! Mi fai sentire meglio. :D

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