venerdì 30 ottobre 2009

Beyond the sea

In certi momenti ti trovi come sospesa, ad aspettare qualcosa che doveva arrivare e non è arrivato e che non arriverà mai. In perenne attesa, come su una banchina della stazione o sul molo di un porto o al gate di un aeroporto. Il tuo cuore è come fermo e la tua anima come appesa ad un filo. Sai che alla tua vita manca un pezzo e che non potrà mai essere colma del tutto. Basta una canzone, una frase, un'immagine a ricordarti che c'è un vuoto che sembra davvero incolmabile. Ti chiedi se si colmerà mai, almeno per qualche attimo di assoluta pienezza in beatitudine, e, a volte, pensi di sì, la maggior parte delle volte ti rendi conto che no, non è proprio possibile. E in quei giorni fai tutto come programmato: figli, casa, lavoro, incombenze quotidiane e infine a letto. Dove quel pezzo di vuoto si fa grande e ti assorbe. Allora ti rifugi in quell'angolo del cuore dove c'è una stanza piccola piccola che non dividi con nessuno. E in quell'angolo di cuore ti addormenti, sperando che, il giorno dopo, il vuoto torni dal luogo dove solitamente si trova e dal quale normalmente non ti molesta, e che tu possa ricominciare la tua vita come tutte le altre volte, percependolo appena appena, come una cicatrice minuscola e ormai sbiadita.

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