giovedì 22 febbraio 2018

Prescrizione per una notte insonne #2

Frugarsi vicendevolmente nell'anima può creare pericoli insidiosi e, nel contempo, avvicinare meravigliosamente le persone.

In ogni caso, genera intima fatica e ha un costo alto.
La fatica e il costo li ho affrontati entrambi con un forza che - forse - non credevo più di poter raccogliere.

E ora sono più in pace.



lunedì 12 febbraio 2018

Apnea

"Ci sono dei periodi della vita destinati a restare indimenticabili. Quel preciso anno, quei mesi in particolare, quei luoghi esatti: sai già che te li porterai dietro per sempre e lo sai mentre li stai attraversando, tanto che guardi al presente con un occhio particolarmente tenero, in qualche modo simile all'occhio della memoria." [...]
"- Sai - mi diceva - è così importante capire la felicità. Sembra facile, ma non lo è. Perché è semplice. E le cose semplici sono le più difficili da afferrare. Io ci sono arrivata solo adesso, ci ho messo quasi quarant'anni - ".
[da "Correva l'anno del nostro amore" di Caterina Bonvicini]


Ma anche...


"Lo stagno pronto a specchiarmi
 è un abisso per me
 che ricambia il mio sguardo
 che mi parla di te.

 Non vedo più nessun male che mi possa ferire
 almeno per stanotte non c'è nessun dolore".
[Subsonica, "Stagno"]


Anzi, per intero fa così:













domenica 4 febbraio 2018

Che Guevara - Tu y todos



La figura del Che mi ha sempre affascinato.
Certo, dalle sue immagini, per i suoi occhi magnetici, per il suo sorriso aperto e per quella profondità d'espressione che poche persone hanno.
Ma, soprattutto, per la sua storia, per la sua integrità morale, per l'aver sempre mostrato la coerenza nella difesa delle frange più povere dell'umanità.
Coerenza che lo ha contraddistinto fino alla fine, fino all'ultima  (mi vien da dire inutile, ma non lo farò per non disonorare la sua memoria) lotta.
Il senso di ingiustizia nasce da piccoli, si sviluppa da adolescenti, matura da giovani e si incancrenisce da adulti.
Si incancrenisce, perché, spesso, non si riesce a far corrispondere ad esso un'azione reale e continuativa contro l'ingiustizia che ci si vede attorno e perché la nostra stessa debolezza ci fa essere continuamente incoerenti e in lotta con noi stessi.
Tanta più ammirazione, allora, per quest'uomo che ha davvero fatto della coerenza di ideali il faro della sua non-vita, che è risultata più vita di milioni delle nostre, chiusi nelle nostre case o fuori a sostenere mille piccole meschine battaglie per la vittoria del nostro ego.
Certo, la lotta armata è una scelta estrema, che non potrò mai condividere a livello personale, però gli ideali, gli ideali puri e splendenti, quelli non posso non ammirarli e non avere rispetto per chi ha cercato, fino alla fine, di tradurli in realtà.
Ho pianto a Cuba davanti alla sua tomba, a quella stellina di luce proiettata nel buio, davanti al suo giubbotto e al suo basco, travolta dall'emozione di trovarmi di fronte ai cimeli di un mito.
Mi sono emozionata oggi, molto, alla mostra "Che Guevara - Tu y todos" che ripercorre la sua vita e il suo operato da diversi punti di vista. Una mostra possente, a tratti "pesante", piena delle contraddizioni di un mondo diviso in due blocchi e della purezza delle idee di questo omone argentino.
Sono contenta che la città di Milano gli abbia dedicato questa mostra, ne abbia omaggiato la memoria, la vita, la lotta.
E sono fiera di averci portato mio figlio, se non altro per dimostrargli che l'ingiustizia va combattuta, anche a costo di soffrire dentro e fuori, perché l'essere vigliacchi e il girar la testa dall'altra parte porta solo al disprezzo di noi stessi.
E dunque...Hasta siempre, comandante!


Risultati immagini per che guevara tu y todos


Il link della mostra è questo.


venerdì 2 febbraio 2018

Piangere sugli anni versati

Finalmente, dopo tanto peregrinare di messaggi e ricerche, sono riuscita di nuovo a passare una serata con un'amica.
E le serate con le amiche, quelle vere, sono taumaturgiche.
Sono quelle volte in cui ti trovi a parlare, in ordine sparso:
- di un amore potente di cui non parlavi da anni e di cui mostri foto e ti viene detto "Ahppperò!";
- di cosa hai fatto il giorno del tuo matrimonio di cui mostri foto e ti viene detto che avevi una faccia da brava ragazza che hai fatto molto bene a toglierti;
- di quanto eri magra 22 anni fa e ti viene detto che quella faccia smunta e scavata non ti stava un cazzo bene e che stai molto meglio adesso con quella decina di chili in più;
- di quanto uno possa essere diverso da una foto ad un'altra e che uno può sembrare anche figo in una foto, ma nell'altra fa improvvisamente ridere e non ce n'è proprio;
- di "come ci siamo ridotte" con sguardo di rammarico verso i figli e di desolazione di fronte alla tisana e alle torte al cioccolato (ben 2!) che avete davanti, che, in quel momento, sembrano pallide imitazioni delle cazzate fatte "nel tempo che fu";
- del fatto che - in futuro - per avere un figo sudamericano (colombiano, per la precisione), lo sceglierete come badante da un catalogo;
- del fatto che il medioevo non è mai finito, se la gente si sente in dovere di farti battute idiote appena accenni ai cazzi tuoi;
- delle deficienze presunte ed effettive nei confronti dei figli e di se stesse;
...e via discorrendo.

Però, improvvisamente, in questa sequela di cose apparentemente piene di rimpianti, senti che, in fondo, a 46 anni, non stai mica piangendo così tanto sugli anni versati, ma anzi, che sei viva, più viva che a 26 o a 36, perché più cosciente di tutto: del tempo che passa, dei figli che crescono, delle parole che pesano, dei silenzi che pesano ancora di più, delle immagini che restano su carta o nel cuore, dei sapori, degli odori, dei colori, delle canzoni, dei libri, delle poesie, delle serate da quindicenni (perché sono le più belle), di quello che puoi tenere stretto, di quello che puoi lasciare andare, di quello che devi lasciar andare, del tuo mondo, di ciò che devi conservare con cura e di ciò che devi cambiare, del cervello che deve prendere aria e stimoli, della pace che si raggiunge solo non invecchiando mai nell'anima.

Non ti senti vecchia-depressa-frustrata.
Ti senti solo serena e sorridente.
E ironica, oooooh, se ti senti ironica.
E, da sempre, l'ironia ti salva la vita.

A te, a noi, cara Amica Lara, con l'augurio che non ci restino  [che pochi] rimpianti.




Faber, perdonami se ultimamente ti tiro sempre in ballo.

"...e poi e la gente sa
e la gente lo sa 
che sai suonare
suonare ti tocca
per tutta la vita..."

(e pure persino di più da morto...)