lunedì 9 aprile 2018

"Ancora qui a domandarsi..."

...come vincere vuoto e tristezza.



Canzone delle domande consuete  (F.Guccini)

Ancora qui a domandarsi e a far finta di niente
come se il tempo per noi non costasse l'uguale,
come se il tempo passato ed il tempo presente
non avessero stessa amarezza di sale.
Tu non sai le domande, ma non risponderei
per non strascinare le parole in linguaggio d'azzardo;
eri bella, lo so, e che bella che sei;
dicon tanto un silenzio e uno sguardo.
Se ci sono non so cosa sono e se vuoi
quel che sono o sarei, quel che saro' domani...
non parlare non dire più niente se puoi,
lascia farlo ai tuoi occhi alle mani.
Non andare... vai. Non restare... stai.
Non parlare... parlami di te.
Tu lo sai, io lo so, quanto vanno disperse,
trascinate dai giorni come piena di fiume
tante cose sembrate e credute diverse
come un prato coperto a bitume.
Rimanere cosi' annaspare nel niente,
custodire i ricordi, carezzare le eta',
e' uno stallo o un rifiuto crudele e incosciente
del diritto alla felicita'

Se ci sei, cosa sei? Cosa pensi e perché?
Non lo so, non lo sai; siamo qui o lontani?
Esser tutto, un momento, ma dentro di te.
Aver tutto, ma non il domani.
Non andare... vai. Non restare... stai.
Non parlare... parlami di te.
E siamo qui, spogli, in questa stagione che unisce
tutto ciò che sta fermo, tutto ciò che si muove;
non so dire se nasce un periodo o finisce,
se dal cielo ora piove o non piove,
pronto a dire "buongiorno", a rispondere "bene"
a sorridere a "salve", dire anch'io "come va?"
Non c' vento stasera. Siamo o non siamo assieme?
Fuori c'e' ancora una citta'
Se c'e' ancora balliamoci dentro stasera,
con gli amici cantiamo una nuova canzone...
...tanti anni, e sono qui ad aspettar primavera
tanti anni, ed ancora in pallone
Non andare... vai. Non restare... stai.
Non parlare... parlami di te.
Non andare... vai. Non restare... stai.
Non parlare... parlami di noi.

sabato 7 aprile 2018

Ciao

Grazie di avermi regalato il tuo tempo.
Grazie di avermi offerto tante cose belle.
Grazie di avermi insegnato ad essere più paziente.
Grazie di avermi incoraggiato a non trattenere quando non serve o è dannoso.
Grazie di avermi regalato un milione di fantastici sorrisi imperfetti.
Grazie della dolcezza e della forza, della decisione e dell'arrendevolezza.
Grazie di avermi aiutato a ricordare, indirettamente, che la mia dignità viene prima di tutto e che lo scherno è diverso dallo scherzo e che l'offesa è tutt'altro che l'offerta.

Non so se tornerai mai nella mia vita.
Se ci tornerai, proverò a sorriderti ed abbracciarti senza riserve.
Se non ci tornerai, vuol dire che terrò cari i ricordi.
Tutti.


mercoledì 4 aprile 2018

Dato di fatto

Tanto non ci puoi fare niente.
Tanto non sei nella posizione di pretendere, di aspettarti o anche solo di chiedere niente.
Quindi calma e serenità, riorganizza mente e pancia e vai avanti con il sorriso, che è la cosa indispensabile per guarire al meglio.
Il resto verrà.
E se non verrà, significa che - forse - non era destino che venisse.
Tu non ci credi al destino, in effetti, solo alla casualità.
Allora diciamo che, per una serie di casi, ciò che speravi magari non arriverà nemmeno la prossima volta o non arriverà proprio più.
Forse ci sarà qualcos'altro.
O forse no.
Tutto qua.
In fondo è semplice.

Passato?
Un po' meglio?
Benissimo.
Avanti così.