martedì 24 ottobre 2017

Taci, il nemico ci ascolta

In qualche modo, sicuramente qualcosa finisce.
Ma sembra avere l'aria di qualcosa che comincia.
O, comunque, è da ridiscutere. 
Non lo so.
Staremo a vedere.

Dietro l'eco di spazi siderali
onde d'amore, onde di vento
vivono fuori e dentro me.
Ora ne trovo tracce nei miei giorni
nei movimenti quotidiani
ogni giornata basta a sé.
Taci segreti del cuore, 
movimenti del sole
ciò che non vuole morire
e non muore.
Trasforma in urli le ore
il desiderio che apre
luci di vita anteriore...


(sempre immensi Radiodervish e sempre grande Battiston).


lunedì 9 ottobre 2017

Canzoni e persone.

E' inevitabile per me: associo canzoni a persone o persone a canzoni.
Canzoni intere o soltanto frammenti, brani, frasi, rime.
E allora, via, a fare un elenco in assoluto ordine sparso delle mie persone-canzoni.

Mio marito è "Vedi cara" di Guccini, perché ognuno di noi due, negli anni, ha avuto, ha e - penso - avrà momenti in cui "fugge" e/o cresce senza l'altro e di cui poi, all'altro, cerca di spiegare qualcosa e o di rendere conto, in un qualche modo, non sempre riuscendoci. 
E mio marito è anche "Strade" dei Subsonica, perché tutte le volte che scappo, poi mi accorgo che 
"Forse
sta a pochi metri da me
quello che cerco
e vorrei trovare
la forza di fermarmi
perché sto già scappando
mentre non riesco 
a stringere più a fondo
e ora che sto correndo,
vorrei che fossi con me,
che fossi qui.
Sento, a pochi metri da me
quello che c'era 
e vorrei trovare
la forza di voltarmi..."

Mio figlio è "Sogna ragazzo sogna" di Vecchioni, indubbiamente e indiscutibilmente, per ogni frase della canzone, ma soprattutto perché sa già che gli
"diranno parole rosse come il sangue
 nere come la notte,
 ma non è vero, ragazzo, 
 che la ragione sta sempre con il più forte"
 e che sua madre non finirà mai di ripetergli
"lasciali dire che al mondo
 quelli come te perderanno sempre, 
 perchè hai già vinto, lo giuro,
 non ti possono fare più niente".

Mia figlia è Culodritto. Tutta, dal primo verso all'ultimo. Da lì non si scappa. L'ho capito appena ha potuto muoversi da sola per casa. Punto.

Il mio amico eNdRiU sarebbe tante, tante canzoni, ma qualche tempo fa, su tutte, ha prevalso "I cerchi degli alberi" dei Subsonica. Perché siamo cresciuti assieme quando eravamo anagraficamente già grandi, ci siamo reciprocamente contati gli anni e io potrei  tranquillamente dirgli che:
"Hai creato un silenzio
 che non scorderò
 l'hai portato con te
 c'è la pace che vorrei
 chiusa in fondo agli occhi tuoi,
 due fondali che non hanno età"
 e anche che
 "Siamo nuove origini
 fra le vecchie ingenuità
 dimmi che non moriremo mai"
Ma, soprattutto, entrambi sappiamo che
"Tutto gira in fretta intorno a noi
che respiriamo liberi
aria e lacrimogeni
stretti contro il tempo che verrà", 
perché ci siamo stretti da sempre e per sempre e perché abbiamo sempre e troveremo sempre aria da respirare in libertà, anche in mezzo a lacrime e lacrimogeni di ogni sorta, tipo, forma e qualità che la vita ci metterà davanti.

La mia amica ZiaPallina è "Nuvole Rapide" dei Subsonica, perchè...perchè è così e basta.
Anche lei sarebbe tante, tante canzoni diverse.
E' "Gli aironi neri" dei Nomadi, perchè "io e te amica mia/con le mani nelle tasche/ camminiamo sulla strada"; è "Il giorno di dolore che uno ha" di Ligabue, è "Senza patria" e "Utopia" dei Nomadi e ancora un milione di altre.
Ma "Nuvole rapide" l'abbiamo ballata di gusto al termine di un periodo un po' particolare della mia vita e allora, beh, lei è "Nuvole rapide" e basta. 


La mia amica Lara non lo so bene cos'è, però so che mi verrebbe sempre da dirle:
"Cara amica, il tempo prende, il tempo dà
 corriamo sempre in una direzione, 
 dove sia,che senso abbia, chi lo sa.
 Restano i sogni senza tempo, le illusioni di un momento
 le luci, nel buio, di case intraviste da un treno,
 siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nella testa
 e il cuore di simboli pieno."
 E mi sembra di avere detto tutto.

"Curre curre guagliò" dei 99 Posse è l'estate che mi cambiò la vita, l'estate che mi portò a capire che, come si dice, le brave ragazze vanno in paradiso e le cattive dappertutto. L'estate che mi fece capire che la libertà che avevo dentro doveva uscire, in modo spaccone e prepotente, ironico e pungente, con una modalità di simpatica trasgressione che non faceva male né a me né ad altri, ma che spingeva a vivere la vita fuori dalla mia serietà e dal mio rigore e a ritrovare la bambina che raccontava barzellette ai compagni mentre non c'era la maestra o la ragazzina che faceva scherzi ai prof delle superiori.

"Diluvio" dei Subsonica è indubbiamente il ragazzo contro cui mi infransi in quella estate, a cui rubai la verginità senza nemmeno sapere di stare facendo una roba del genere. Non gli chiedo di perdonarmi: doveva parlare prima!!!

"20 de Abril" dei Celtas Cortos è, ma proprio senza dubbio alcuno, quel musicista che la suonava, che sa benissimo che tutto è cambiato, anche se la sua presenza nella mia vita è stato un TIR lanciato in corsa senza freni che ha travolto anche il guard rail.
Ora, invece potrei dirgli, in tutta calma, parafrasando la canzone,
"y tu sigue con tus canciones
 y yo siguo con mi suenos...",
anche perché, ormai da anni, posso dire, a proposito di lui, che:
"in fondo, sono tranquillo
 come un autobus in panne:
 sono scesi tutti i passeggeri
 ed anche le domande..." (Bandabardò "Povera Consuelo").

"Senza titolo" dei Mercanti di liquore è due miei ex-colleghi amici.
Ne abbiamo passate tante insieme, io e il mio Casertano sciupafemmine e, più avanti, io e la mia brianzola Sparamerdasullemerde, ma proprio tante.
Però non abbiamo mai rinunciato a inciampare, perchè "succede a chi cammina e guarda il cielo", il cielo di una professione bellissima e ingrata.

"La funzione" dei Subsonica è quel rugbysta a cui piaceva tanto farsi ascoltare e che ha ispirato, anche se non da solo, il post  "Agli uomini piace essere ascoltati".

Il mio Amico C. è "Canzone quarta" di Pippo Pollina, perché l'abbiamo amata tutti e due da subito, perché è in siciliano, lingua della terra dove è nato, terra che gli scorre nelle vene al posto del sangue; poi perchè siamo tutti e due innamorati dell'amore e sappiamo quanto vale dedicare il tempo a qualcuno. Quanto vale e quanto costa. Alla nostra età, poi, il tempo di "annacarsi" è passato e non dobbiamo sprecare neanche un minuto.

Le frasi
"Semini sabbia e diamanti camminando
 liberi le mie prigioni al tuo comando" di "Più di tutto" di Samuel
sono l'affascinante personaggio di mezza età il cui modo di camminare - lento, ma deciso - e il cui modo di porsi mi pare siano proprio questo: un misto di qualcosa di estremamente prezioso e brillante e altrettanto insidioso, sfuggente e mutevole. Inutile dire, visto il secondo verso della canzone, che il signore mi fa battere il cuore ogni tanto, anche se poi lì mi fermo. La canzone andrebbe avanti, ma è indubbiamente meglio che si fermi qui...o almeno credo!

E sempre in tema di cuore che batte fuori luogo, "El unicornio azul" di Silvio Rodriguez è il secondo grande amore della mia vita, l'amore mai concretizzato, quello per cui avrei abbandonato tutto; ma ho avuto, per fortuna, il buon senso di non farlo. 

La mia amica Linda è "Lazzaro" dei Subsonica, perché ho cantato e saltato con lei in una piazza questa canzone durante un concerto e poi ho mangiato anche un grosso sushi con lei e sono andata all'Expo ad assaporare il mondo con lei e poi la vedo ridere e scrivere e l'ho vista innamorarsi e incazzarsi.
E considerato che, se qualcosa fosse andato storto, poco tempo prima di tutto ciò avrebbe dovuto morire, beh...che altro aggiungere?

La mia amica Flory è "Tu che conosci il cielo" di Ligabue. Lei è brava a parlare con Dio e può farlo anche per me, che non ci credo. C'è da dire che Dio l'ha presa per il culo non male in tante occasioni e in tanti anni della sua vita. Ma lei lo perdona sempre. Come faccia non so. Però ci crede e tanto e non c'è dubbio che una tale forza di volontà nell'aver fede sia da ammirare.

La mia amica Nena è "Livido Amniotico" dei Subsonica. La vita l'ha colpita basso e duro e suo marito, se possibile, ancora peggio. La vita ha cercato di farle morire il corpo, suo marito ha cercato di farle morire l'anima. E io la ammiro in silenzio e spero solo che regga.

"Quando" dei Subsonica è - mio malgrado - legata ad una vecchia amica. Per anni ho pensato a lei ascoltando questa canzone e ho sperato che, finalmente, imparasse a risplendere.
Invece, quando sembrava avesse imparato a non fuggire più e avesse trovato se stessa, ha cominciato a dare sempre più spazio ai suoi fantasmi, è fuggita davvero e ha preso con sé la parte più bella della vita del mio amico eNdRiU. 

"Mai paura" dei Mercanti di Liquore è il mio amico Angelino. Un uomo buono, troppo buono, intelligente, a cui è impossibile non voler bene, un bene profondo, per tutto l'amore che lui ti dà gratuitamente. E' lui perchè lui mi ha fatto conoscere i Mercanti, quasi 20 anni fa ormai. E' lui perchè vorrei che ne facesse bandiera della sua anima, invece di lasciarsi vivere come spesso ha fatto e continua a fare.


AGGIORNAMENTO DEL MAGGIO 2018
Il mio amico Signor Ciottolo è "Se ti tagliassero a pezzetti" di De Andrè. 
Perché più volte mi ha fatto sentire così. Esattamente così. 
"Persa per molto
 persa per poco
 presa sul serio
 presa per gioco,
 non c'è stato molto da dire
 o da pensare
 la fortuna sorrideva
 come uno stagno a primavera
 spettinata da tutti i venti
 della sera.
 E adesso aspetterò domani
 per avere nostalgia,
 signora libertà, signorina fantasia,
 così preziosa come il vino, 
 così gratis come la tristezza..."
Così, durante il mio quotidiano, anche se solitamente non sono presa in trappola in un tailleur, ma in uno dei miei vari ruoli, quando mi tocca e mi toccherà camminare "fianco a fianco al mio assassino", cioè a fianco di cose che mi uccidono l'anima, beh, penso e potrò sempre pensare che qualcuno, in un periodo della mia vita, mi ha fatto il regalo di farmi sentire come in quella canzone e mi ha detto parole molto, molto, molto simili a: "Dammi quello che vuoi, io quel che posso".


E io?
Io sono quella che guarda e legge e scrive e guarda e ammira e commenta le vite degli altri.
Io mi ritrovo in "Vite" di Guccini, tantissimo. 
Sembra che sia stata scritta per me.

Ma, se mi chiedono che canzone SONO io, allora posso solo rispondere che io sono un mix tra "Quella che non sei" e "Viva" di Ligabue.
Oscillo pericolosamente (per me e per gli altri) tra il mio lato oscuro, quello dove fa freddo e in cui "nessuno è entrato mai" e il mio lato luminoso e caldo, in cui "non ti puoi spegnere, non hai mai avuto tempo, devi troppo vivere".
Spero che prevalga sempre il secondo lato. Per me e per tutti quelli che mi stanno accanto.
Se, però, prevalesse il primo in qualche periodo, beh, spero che mi scuseranno, poi passerà.

In fondo, la vita non è altro che una canzone. 


Proprio io.

Un Amico ha letto tutti i post di questo blog in pochi giorni.
Gli avevo chiesto di dirmi quale post gli fosse piaciuto di più, una volta terminato di leggerli.
Mi ha risposto così:

"Post indiscutibilmente più bello quello del 2 ottobre. C'è dentro un mondo: quello di chi sa trasformare i piccoli gesti in  grandi riserve d'affetto e talvolta d'amore. Direi che sei proprio tu."

Riflessione che taglia in due l'anima.
La mia.
Sì, sono proprio io. Che vivo di piccoli gesti.
Nel bene e, purtroppo, anche nel male.

Grazie all'Amico C.

(Il post a cui l'Amico C. si riferisce è questo.)

venerdì 6 ottobre 2017

E il resto conta niente.

Quando senti di avere qualcosa in comune con una persona.
Quando, a pelle, senti che potresti parlarci per ore.
Quando, d'istinto, sai che certe cose vi farebbero ridere o sorridere o commuovere o arrabbiare insieme.
Quando sei curioso di sapere cosa invece vi differenzia.
Quando sei curioso di sapere e basta.

E' un'alchimia che non succede spesso, soprattutto a quest'età, un'età "in cui tutto sembra meno importante"...
...ma poi la canzone continua e fa "Ma tu mi piaci troppo, il resto conta niente".

Ecco, devo sforzarmi di far contare il resto.
Non sempre è facile e non sempre voglio.

lunedì 2 ottobre 2017

Poche piccole parole.

Sorrido a causa di poche piccole parole.
Sorrido davanti a poche piccole parole.
Sorrido a chi, con poche piccole parole, 
mi fa capire che valgo qualcosa.
Sorrido perché, per me, 
quella persona vale qualcosa; 
quindi quelle piccole parole, 
per me, sono un suo sorriso.