lunedì 6 giugno 2011

Libropatica

Che io sia metereopatica è fuor di dubbio.
Se mi sveglio la mattina e vedo piovere già mi girano a sufficienza.
Se poi il cielo non accenna ad aprirsi, il mio umore peggiora nella giornata. Quello che mi salva è lavorare con dei bambini, cosa che mi impedisce di grugnire a mio piacimento, ma mi costringe ad essere quantomeno gentile e sorridente, il giusto per non sentirmi una merda.
Il che non mi proibisce, però, di essere particolarmente ironica o addirittura caustica con i colleghi che se lo meritano...

Ma quello che mi preoccupa di più è che mi sono accorta che, oltre ad essere metereopatica, sono anche "libropatica".
In che senso?
Ci sono tre casi:
1- Per un motivo o per un altro non ho un libro per le mani da leggere. Ne ho appena finito uno o ne ho in mano uno che non mi convince e non leggo. Allora divento, in certi momenti, inconcludente, smarrita, come svuotata. Fatico a fare le cose, mi sento un po' troppo vaga. In pratica affronto alcuni momenti in modo superficiale. Il tutto perchè il mio cervello non ha un degno compagno di libertà da afferrare.
2- Sto leggendo un libro che non mi piace. Ipotesi peggiore. Qui siamo nei guai. Dopo aver lavorato tutto il giorno, aver curato casamaritofigli mi ritrovo tra le mani qualcosa che mi annoia, mi disturba o perfino mi irrita. Lì divento una belva. Non mi si può parlare e sono quasi intrattabile. E' possibile che uno debba lavorare tutto il giorno e poi non avere nemmeno la consolazione di un bel libro? In tal caso mi butto sul divano sperando in un film che racconti una storia accattivante, non importa se felice o triste, spensierata o emozionante, basta che sia una bella storia. Se non lo trovo, la serata si preannuncia a dir poco penosa.
3- Sto leggendo un libro che mi piace. Allora tutto si fa più violetto. Mi sveglio la mattina con il ricordo di quello che ho letto la sera. Durante il giorno penso a come andrà avanti la storia, mi chiedo cosa penseranno i personaggi davanti ad una certa situazione, o a cosa farebbe quel protagonista al posto mio. E poi la sera, con tutta la giornata stancante alle spalle, con il mio cioccolato/dolcino/theallamenta/bibitafresca mi siedo o mi sdraio e leggo con somma goduria.

Se all'ultima eventualità aggiungiamo una giornata di sole splendente e un tramonto classicamente infuocato, beh, avremo un umore a dir poco perfetto.

Ma se fuori piove, c'è nebbia, fa freddo e il libro che sto leggendo fa davvero schifo, beh, sicuramente dominerà un umore a dir poco di merda.

Se qualcuno di voi dovesse incontrarmi o scrivermi in un giorno di cattivo tempo, faccia a se stesso il favore di chiedermi cosa sto leggendo.
E' meglio...

mercoledì 1 giugno 2011

Come stai?

Se stasera mi chiedessero: "Come stai?" la risposta a caldo potrebbe essere:"Come un'imbecille, grazie".
E' che a volte il mio senso della lealtà mi impedisce di essere stronza.
Ed essere stronza servirebbe a vivere meglio, come fanno in tanti, con l'aggiunta di un briciolo in più di considerazione di me stessa, di amor proprio e di stupida, stupidissima felicità.

Viva

Per me.