mercoledì 1 agosto 2018

Ribadisco e rinnovo

Mi hai chiesto, tempo fa "E il post del 7 aprile?"
Ti ho risposto solo "L'ho scritto il 7 aprile", sottintendendo che sapevi benissimo cosa era successo in quei giorni.

Ora non posso fare altro che ribadire quanto scritto il 7 aprile, e rinnovarlo tale e quale, perché tu hai di nuovo fatto le stesse cose.

Io no, io non ho detto tante parole inutili come l'altra volta, non ho colpito con cattiveria, non ho esagerato passando dalla parte del torto.
Io ti ho solo detto che a me non andava bene, ma ti ho teso la mano, eccome se te l'ho tesa.
Hai preferito scappare, ancora una volta: D'altra parte ti sei sempre definito e ti definisci orso e pavido e, mi duole ammetterlo, mi sa che avevi ed hai ragione, visto che sei corso a rifugiarti nella tua tana e non hai nemmeno preso in considerazione la possibilità di trovare, con me che ti offrivo aiuto, un modo per cambiare.
Sto male, davvero male, come ti ho detto: "A stare senza te, starei peggio che a farti capire quando ti comporti in modo sbagliato".
Non mi hai voluto ascoltare e, in modo egoista, hai preferito andartene, tanto di come potessi stare io, in quel momento e/o in futuro, mi sa che ti frega proprio poco.

Ti ho anche detto che non mi sembrava corretto che ti cercassi sempre io, che era troppo "comodo" per te, che avrei voluto uno sforzo in più.
Forse anche questo ti ha dato molto fastidio, perché dipende molto da quanto uno ci tiene alle persone e da quanto sforzo vuol fare per tenersele vicine, non perché siano sempre loro ad avvicinarsi.
Che io tenessi più a te di quanto tu a me, lo davo per scontato, assolutamente, ma mi sa che ti ha dato fastidio lo stesso sentirmi dire quelle cose, anche considerando che tu professi di essere quello che, dagli altri, "non si aspetta nulla, tutto ciò che arriva è un regalo". Ecco, dunque, fai anche tu il regalo di cercare gli altri, una volta ogni tanto, al posto, invece, di "non stare" ad aspettare, gratificato dal fatto che ti cerchino.

Tu hai dunque scelto di scappare, di allontanarti per non fare male.
Bene, è una tua scelta.
A me, però, vien da dire che non è la migliore che tu potessi fare.
Il mondo non è perfetto, le persone non sono perfette, non fanno e non dicono quello che tu vorresti facessero e dicessero, hanno tutto il diritto di essere loro stesse e non devono pesare le parole e i gesti ogni volta che si rapportano a te, per "timore" delle tue reazioni insofferenti ed intransigenti.
Non è giusto, né per loro, né per te, che verresti a crearti intorno solo persone che siano a tua immagine e tuo piacimento, ma false.
Venire a patti con il mondo, come dovresti imparare a fare, non è facile, ma forse ti permetterà, un giorno, di non essere più così solo, perché non è soltanto bevendo insieme che ti si stringono attorno i veri amici o i veri affetti, ma facendo uno sforzo per starsi vicino e sorridersi dopo essersi detti la verità.

E allora ti auguro davvero del bene, ma ti ribadisco e rinnovo il mio "Ciao": clicca, leggilo e, se ne hai voglia, facci su un piccolo pensiero.

giovedì 28 giugno 2018

Da imparare a memoria.

Da leggere, rileggere, imparare a memoria e recitarsi davanti allo specchio la mattina.
Queste parole mi stanno aiutando a salvarmi da me stessa.

TIENITI A TE

Sta attenta

esci fuori di te
ma torna presto
tornati svelta
tornati in mente
pensati ripensati
ripensaci
ripensa a come
fosti eri a come sei                                                                                                                                          sarai
copriti bene
che gli uomini sono freddi
non fidarti di chi non parla bene del vento
tu esci fuori di te se vuoi
tenta tutto
apri le porte ai portenti
chiudi i cancelli a chi ti cancella
ma sta attenta
mi raccomando
torna presto
tornati in mente
tieniti forte aggrappati stringiti
acchiappati stretta afferrati tutta
ama con calma
respira con la pancia
ama con calma
che là fuori è pieno
di ti amo
che non valgono un cazzo
                            Gio Evan


venerdì 8 giugno 2018

Quasi libera.

Oggi è il mio ultimo giorno di malattia. Nonostante la mia spalla non sia ancora per nulla a posto e ci sia ancora molto lavoro da fare (e altro dolore per nulla grave, ma noioso da sopportare), da stasera si torna alla vita vera.
Vorrei però ringraziare tutti quelli che mi sono stati vicini in questi mesi.
Vorrei dire che sono stati tanti, ma non è così vero o, per lo meno, non del tutto.
Diciamo che sono stati tanti sì, ma che qualcuno che magari mi aspettavo non c'è stato, mentre ho avuto vicino anche persone che non mi aspettavo di avere.
Qualcuno mi ha offerto molto, ha riempito le mie serate e le mie giornate.
Qualcun altro meno, ma ha offerto secondo le sue possibilità e non poteva fare altrimenti.
Qualcuno poco, perché è più facile starmi vicino quando sono allegra che quando ne ho bisogno.
Qualcuno per niente.
In ogni caso, questo periodo mi ha permesso di riflettere su me stessa, sulla mia vita, sul mio modo di affrontare le cose e mi ha concesso il lusso di cambiare alcuni aspetti della mia testa.
Grazie a chi ha contribuito a tutto questo.
E grazie anche a chi non l'ha fatto: mi ha aiutato comunque a capire per chi vale davvero la pena preoccuparsi.
-7 ore e mezza alla libertà.

venerdì 1 giugno 2018

Puzzle

Sto mettendo insieme dei pezzi.

E, certe volte, quando ho delle intuizioni mettendo insieme dei pezzi, non mi sbaglio.
Anche se non ho una figura di riferimento da guardare.
Anche se la figura ancora non si vede e ci vorrà ancora del tempo perché compaia.
Anche se per ora distinguo i contorni, che però mi paiono piuttosto chiari.

Posso immaginare cosa si vedrà.
Una fine ed un inizio e, forse, un qualcosa che rimarrà.


Come sempre, nella vita.




Immagine correlata


martedì 29 maggio 2018

Questa è la mia vita.

Tanta, tanta roba.
Davvero.
La mia vita in questo momento, intendo.
E la prendo tutta, fin che si può.


"Questa è la mia vita
 sono io che guido
 io che vado fuori strada
 sempre io che pago
 non è mai successo
 che pagassero per me."
 [...]
"Porta un paio d'ore
 una notte bella densa..."
 [...]
"Certi giorni è poca,
 certi altri sembra troppa
 e invece non lo è mai!".
 [...]
 "Questa è la mia vita
   tieniteli tu i consigli:
   io NON l'ho capita,
   figurati se tu fai meglio" (!!!)




martedì 22 maggio 2018

A proposito di parole

Non crediate che colui che tenta di confortarvi viva senza fatica in mezzo alle parole semplici e calme, che qualche volta vi fanno bene.
La sua vita reca molta fatica e tristezza e resta lontana dietro a loro.
Ma, se fosse altrimenti, egli non avrebbe potuto trovare quelle parole.
(Rainer Maria Rilke)


lunedì 21 maggio 2018

Cercando le parole


A volte vorrei trovare parole migliori.
A volte vorrei che mi venisse in mente qualcosa di decisamente più intelligente o di assolutamente più adeguato.
A volte non vorrei mai averle dette, delle parole, perché non sono affatto all'altezza di quello che si aspettavano e che mi aspettavo da me.
A volte ho proprio timore di sbagliarle, le parole.
E sono proprio le volte in cui, magari, le sbaglio.
Come sempre, dovrei ascoltare di più e parlare di meno o trovare altri modi di far parlare chi mi sta di fronte o chi è al telefono con me, senza usare parole che fanno affondare e rendono pesanti i pensieri altrui.

Stamattina ho sbagliato parole e non una volta sola.
Il fatto è che ci avevo messo il cuore e quello, a volte, non ha mica paura di sbagliare, va per la sua strada e se ne fotte.
Il fatto è che avrei voluto abbracciarti, prima di parlare o anche al posto di, ma da lontano non si può.
Il fatto è che ti voglio bene, che per me vuol dire "Voglio il tuo bene" e penso sempre che potrei fare meglio e potrei farti stare meglio, ma, talvolta, non ci riesco o proprio non si può.
Mi spiace se ho sbagliato alcune parole. 
Il fatto che l'abbia fatto in buona fede e mettendoci il cuore forse non mi scusa.
Davvero, mi spiace.
Però, magari, dammi un'altra possibilità, l'ennesima, mettendoci, come al solito, tanta pazienza.
Cercherò di non perdere le parole o di cercarne di migliori...

...cercherò di trasformare il mio abbraccio in parole.